Letteratura giapponese
In collaborazione con la Libreria Ubik di via Borgo Santa Caterina n. 19 a Bergamo, l’associazione Kokoro vi propone la seguente lettura:
“Nel cuore di Yamato” scritto da Aki Shimazaki
Cinque vite raccontate in prima persona dai protagonisti. Cinque vicende che a volte si intrecciano, a volte si sfiorano appena. Cinque storie che parlano d’amore, in tutte le sue forme, di rivalsa, di sacrifici, di sentimenti contrastanti e di dolorosi segreti, narrate con una delicatezza poetica che non si perde in sentimentalismi. Sullo sfondo, la storia del Giappone: la guerra, l’economia, la cultura, il ferreo rispetto delle regole. Aki Shimazaki ci invita nelle case dei suoi personaggi in punta di piedi, per assaporare il quotidiano di diverse epoche (descrivendo la cerimonia del tè, gli haiku, le canzoni e il sistema scolastico) ed entrare nel cuore del Giappone, anticamente chiamato Yamato.


“Vivere e scoprire il Giappone” scritto da Yutaka Yazawa
Nel Giappone attuale le antiche tradizioni, come praticare l’arte del “bagno di foresta” – shinrin-yoku -o contemplare l’imperfezione attraverso l’estetica del wabi-sabi, convivono accanto a usanze ultramoderne e all‘utilizzo delle tecnologie più avanzate. Yutaka Yazawa delinea il ritratto di un paese affascinante e ricco di contraddizioni, facendoci scoprire il meglio dell’arte, della cucina, della filosofia e dello stile di vita giapponesi. Da un lato Tokyo, la madre di tutte le megalopoli, dall’altro un territorio montagnoso ricoperto per due terzi da foreste, a sottolineare come il rispetto e la celebrazione della natura siano ancora centrali nella cultura nipponica. Dai film di Miyazaki alla vita agreste, dalla cerimonia del tè allo shintoismo, andiamo alla ricerca del nostro equilibrio zen, scopriamo la gioia dell’ikigai e soffermiamoci a comprendere ciò che rende unico il paese del Sol Levante.


“Io sono un gatto” scritto da Natsume Sōseki
La quotidianità del primo Novecento giapponese raccontata in prima persona da un osservatore d’eccezione: il gatto senza nome del professor Kushami che, con sguardo attento e scettico, si aggira per casa ascoltando gli umani filosofeggiare e riportando impressioni e giudizi sulle loro assurde abitudini. («Visto però che non è lecito recintare e vendere l’aria, perché allora dovremmo considerare legittima la proprietà della terra?»). Un concentrato di tenerezza felina e cinico sarcasmo in un grande classico della letteratura giapponese moderna. Impossibile non affezionarsi.
«Ho ascoltato senza battere ciglio le storie che questi tre uomini hanno raccontato uno dopo l’altro, senza trovarle né divertenti né tristi. Ho soltanto pensato che gli esseri umani parlano a vanvera per far passare il tempo, ridono di ciò che non fa ridere, considerano spassoso ciò che non lo è. Non sanno fare altro».


“Un’estate con la Strega dell’Ovest” scritto da Kaho Nashiki
La Strega dell’Ovest era morta. Così inizia il romanzo giapponese che ha folgorato milioni di lettori. La vita della giovane Mai viene sconvolta dalla notizia della morte della nonna, nella cui casa di campagna aveva trascorso un’estate qualche anno prima. Mai, ragazzina sensibile, scossa dalle problematiche adolescenziali e dalla lontananza del papà, vi si era rifugiata per ritrovare la serenità interiore. La nonna le aveva insegnato a cavarsela da sola. Ad occuparsi della casa, dell’orto, delle galline, a riconoscere i fiori e le piante, a preparare la marmellata e a rispettare anche chi non le piace. Ma le esperienze più importanti per Mai erano state la scoperta di discendere da una famiglia di streghe e l’inizio del suo addestramento: allenare la forza di volontà, ascoltare il proprio istinto e imparare a prendere le decisioni da sola. Riuscirà Mai a superare le difficoltà, a scuola come nella vita, ricordandosi sempre che “una brava strega non si fa turbare da ciò che accade intorno”? Un racconto delicato ed emozionante, una storia di formazione, di sentimenti e di nostalgia che vi coinvolgerà dalla prima all’ultima pagina.


“Giappone. La vita in Zen” scritto da Gavin Blair
“Se il Giappone può apparire da fuori come un impenetrabile ma seducente mistero, questo si deve in larga misura ai suoi ottocento anni di zen. Sebbene le radici di questa dottrina, e della pratica che ne è scaturita, affondino nell’humus indiano e cinese, è in Giappone che lo zen ha trovato il suo più compiuto affinamento e ha potuto esercitare una così profonda influenza su tanti aspetti della vita, dell’arte, della cultura, del design e perfino della guerra. Un pregiato volume ricco di fotografie e approfondimenti, un’ode alla bellezza del Giappone.